... tra opportunità e
disumanizzazione
E’ comparso da
pochissimo il primo robot per la casa a comandi vocali. Un robot a
disposizione per pulire l’abitazione attivabile vocalmente anche tramite smartphone e in
grado di interagire con altri sistemi tecnologici comandati a distanza. Come Alexa che ha avuto in pochi
mesi un riscontro pubblico enorme.
Un sistema interattivo Alexa piccolo
rotondeggiante, ben poco ingombrante, cui si può rivolgere qualunque tipo
di domanda e che fornisce risposte immediate di ogni genere: dalla politica
nazionale e internazionale, a dati storici, discografici, cinematografici, a informazioni sul tempo, cataclismi, o dati
aggiornati in tempo reale, insomma in
grado di spaziare a 360 gradi da un universo all' altro in poco meno di un
secondo..
Sembra incredibile e invece…
Oggi Alexa, spopola tra i giovanissimi
e non solo, anche vanto di adulti che accendono e spengono luci da una stanza
all’altra, da una città ad un’altra, quale dimostrazione di avanguardie
avveniristiche quasi fantascientifiche.
Bene da oggi questo strumento potrà
interagire anche con un robot per la pulizia della casa, a cui si potrà
delegare lo svolgimento di faccende domestiche mentre magari si lavora.
Così si potrà ad esempio improvvisare fantomatiche cene definite seduta stante,
interagendo quindi prima con Alexa, tramite una telefonata e un’ applicazione telefonica
che attraverso un comando vocale permetterà
di attivare il robot, delegando quindi
a lui il riordino che non si
potrebbe svolgere in quanto fisicamente altrove.
Tutto bene finchè i robot interagiranno
adeguatamente potrebbero rappresentare una certa opportunità…ma come faremo se
il robot incontrerà incautamente un
tappeto o qualche oggetto, rimasto magari sul pavimento la sera prima, che
dovesse impedirne il pieno svolgimento delle funzioni?
Lui
forse attenderà vanamente un segnale vocale da Alexa… che però non potrà
mandare perché manca il “contributo”
umano… che invia indicazioni telefoniche vocali.
Quindi? che fare? Forse servirà una
nuova applicazione per sistemare il tutto? Chissà..
La ricerca ovvierà sicuramente nel
tempo anche a questi “ imprevisti..”, magari è anche già in grado di ovviarvi.
Che dire?...Una opportunità forse...utilizzata
con un po’ di cautela. Magari pre-avvisando i vicini che eventuali rumori
domestici, in nostra assenza, sono solo
asseribili al robot nulla di più.
Diciamolo utile forse, magari un
pochino disumanizzante? O prerogativa di una richiesta alla persona sempre più
multitasking in cui il limite di ciò che si può o non si può
fare oggettivamente e fisicamente parlando va superato?
Cosa va perso dentro a tali
opportunità? Forse l’aspetto della comprensione? Se la casa non sarà in ordine
per la cena improvvisata l’altro o gli altri avranno la capacità di comprendere
che se eravamo al lavoro non potevamo certo
sistemare casa… Elemento rassicurante la comprensione, insito nelle
relazioni umane e condivisibile, che
avvicina le persone proprio in quanto umane…
A voi riflessioni e risposte...
M.V.Biondi
Commenti
Posta un commento